Scrivere per ricordare,
ricordare per continuare.
I ricordi attraverso i ricordi: diverse generazioni precedenti e presenti nella mia memoria.
Non siamo del tutto morti finché qualcuno conserva un nostro ricordo.
Ovvero l’urgenza di fissare i ricordi delle persone care prima che vadano persi, scrivere i ricordi potrebbe anche significare forzarne la loro intima natura evanescente per costringerli all’interno delle parole, non di meno senza questa costrizione credo che il danno (?) sarebbe maggiore: la loro perdita.
I ricordi stanno in un luogo della mente che non può contenerli tutti, i ricordi per loro natura tendono a sfuggire nel tempo; la nostra mente li seleziona con logiche a volte difficilmente comprensibili e non necessariamente seguendo la regola del traghetto: first in first out.
Tuttavia nella nostra testa i ricordi godono di una condizione di indefinizione che rende impossibile fissarli entro confini precisi e la loro trasposizione in parole e scrittura ci costringe ad una loro più rigida definizione, mediata dalla nostra esperienza fisica.
Difficile e forse inutile tentare di dare a questa trasposizione dei ricordi una struttura logica ma per cercare di “fissarli” è pur necessario definire una sorta di scaletta:
- I bisnonni: sono i ricordi dei genitori dei genitori dei miei genitori. Ho avuto la fortuna di conoscerne due e di conservare di loro alcuni ricordi diretti che poi si confondono con i racconti dei ricordi dei nonni e dei miei genitori.
- I nonni: ho potuto conoscerli tutti, ho trascorso con loro molta parte della mia infanzia e adolescenza poi, purtroppo, li ho visti andare, diventare essi stessi ricordi.
- I genitori: i miei e quelli di mia moglie e dei miei amici, sono i ricordi delle vite che maggiormente si intrecciano con la mia.
- Gli amici: zii, cugini, molti non definibili ricordi di molte persone appartenenti a diverse generazioni.
- i Figli: ricordi di chi spero si ricorderà di noi, ovvero rendersi conto all’improvviso che anche i nostri figli stanno popolando la nostra memoria e che noi stiamo popolando la loro … nel bene e (ahimè) anche nel male.
- Io: ovviamente tutti questi sono ricordi miei diretti ed indiretti, assieme a quelli più intimi, personali e diretti.
Per adesso, vado a memoria poi, se troverò il tempo, farò anche ricerche e visto che qui cerco di fissare i ricordi prima che svaniscano, la memoria è, appunto, lo strumento giusto, sufficiente allo scopo.
